Meditazione
Per l'apostolo Giovanni (il teologo per eccellenza o per eminenza) il vedere è il verbo della rivelazione,
dell'incarnazione e del percorso spirituale. Von Balthasar lo ha fatto notare nel suo studio"Stili
ecclesiastici": presentando Ireneo, afferma che il vescovo di Lione (discepolo di Policarpo di
Smirne, il quale a sua volta era stato discepolo di Giovanni apostolo), ha evidenziato il verbo
vedere come un tema dominante della tradizione giovannea. Alla gnosi eretica di Valentino, Ireneo
oppone il vedere come il verbo dell'evidenza divina.
Nel Vangelo di Giovanni, troviamo Gesù che invita a vedere. Andrea e Giovanni ricevono la chiamata
a vedere ("Venite e vedete"). La donna samaritana ai cittadini di Samaria che non credono alla sua
parola, dice: "venite a vedere". Nella prima Lettera di Giovanni, il vedere insieme all'ascoltare e al
toccare il Verbo della vita viene indicato come fare esperienza spirituale del Dio fatto uomo.
Una domanda nella Modernità tormenta la teologia: perchè il pensiero moderno ha abbandonato il
dono dello spirito per credere al dogma dell'evoluzione?
L'essere umano che vuol sembrare più animale che spirituale, guarda all'indietro, non guarda in avanti.
Se l'evoluzione, o sarebbe meglio dire lo sviluppo dell'umano, intende guardare al futuro, non potrebbe
credere altro se non che il suo destino è lo spirito.
Perchè? Lo spirito è contro la guerra e i conflitti, retaggi di bestie feroci! Lo spirito è contro l'idolo o
la divinizzazione del denaro, causa di delitti anche all'interno del nucleo familiare. Lo spirito è contro
l'ideologia di ridurre l'uomo a robot, a macchina tecnologica.
Cosa fa lo spirito? Promuove l'anima, la vita interiore, anzi intende proprio far vedere quello che c'è
dentro l'essere umano. Coloro che hanno seguito Gesù Cristo, hanno visto!
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