venerdì 18 novembre 2022

VIVERE

 Meditazione

Il verbo vivere indica movimento (come tutti i verbi), mentre il sostantivo vita dice staticità (come tutti i

sostantivi).

Il vivere, ossia la coerenza tra ciò che si pensa, ciò che si dice e ciò che si fa, manca sia al pensiero 

scientifico, al pensiero filosofico, al pensiero teologico, e prima di tutto al politico. Ciò che si conquista

sul piano teoretico, deve essere messo alla prova nella vita. E' il senso pratico che esalta la vita!

La verifica sarebbe . questa idea regge nella realtà del vivere, oppure è un immaginario o un illusorio?

La prima Lettera di Giovanni (Nuovo Testamento) inizia col richiamo all'espereinza storica vissuta dai

discepoli con Gesù. Questa esperienza richiama i sensi materiali e spirituali: l'ascolto, il vedere degli 

occhi, il toccare il Verbo della vita. 

Non basta imparare; occorre fare esperienza! Il politico, lo scienziato, il filosofo, il teologo, ognuno

deve fare esperienza del vedere (idein) e del contemplare (theorein). Mettere l'idea-progetto alla prova

 dei fatti.

Una seconda indicazione riguardo al percorso del vivere dà la tradizione giovannea.  1Gv. 4, 7-9 :

"Amatissimi, amiamoci gli uni gli altri, perchè l'amore è da Dio  (...) Dio è agàpe".

La relazione, la comunità superano l'individualismo, la pretesa individualista della soddisfazione 

narcisista. La relazione si costruisce sul paradigma del dono : VorGabe è il primo dono (il dono

gratuito, disinteressato). Ma subito dopo viene il LibesGabe (ossia, il dono-amore, il dono reciproco).

La tradizione giovannea mostra il passaggio dalla trascendenza all'immanenza.

Ciò che i cristiani devono ancora realizzare è l'amore reciproco!


Nessun commento:

Posta un commento