Meditazione
Il verbo vivere indica movimento (come tutti i verbi), mentre il sostantivo vita dice staticità (come tutti i
sostantivi).
Il vivere, ossia la coerenza tra ciò che si pensa, ciò che si dice e ciò che si fa, manca sia al pensiero
scientifico, al pensiero filosofico, al pensiero teologico, e prima di tutto al politico. Ciò che si conquista
sul piano teoretico, deve essere messo alla prova nella vita. E' il senso pratico che esalta la vita!
La verifica sarebbe . questa idea regge nella realtà del vivere, oppure è un immaginario o un illusorio?
La prima Lettera di Giovanni (Nuovo Testamento) inizia col richiamo all'espereinza storica vissuta dai
discepoli con Gesù. Questa esperienza richiama i sensi materiali e spirituali: l'ascolto, il vedere degli
occhi, il toccare il Verbo della vita.
Non basta imparare; occorre fare esperienza! Il politico, lo scienziato, il filosofo, il teologo, ognuno
deve fare esperienza del vedere (idein) e del contemplare (theorein). Mettere l'idea-progetto alla prova
dei fatti.
Una seconda indicazione riguardo al percorso del vivere dà la tradizione giovannea. 1Gv. 4, 7-9 :
"Amatissimi, amiamoci gli uni gli altri, perchè l'amore è da Dio (...) Dio è agàpe".
La relazione, la comunità superano l'individualismo, la pretesa individualista della soddisfazione
narcisista. La relazione si costruisce sul paradigma del dono : VorGabe è il primo dono (il dono
gratuito, disinteressato). Ma subito dopo viene il LibesGabe (ossia, il dono-amore, il dono reciproco).
La tradizione giovannea mostra il passaggio dalla trascendenza all'immanenza.
Ciò che i cristiani devono ancora realizzare è l'amore reciproco!
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