giovedì 13 luglio 2023

Coscienza e libertà

 La relazione trinitaria del Dio di Gesù Cristo non è soltanto un modello comunicativo; è anzitutto e soprattutto un modello perfomativo e trasformativo. Il che significa che nell'esperienza antropologica della relazione autentica non sono escluse nè la coscienza nè la libertà; anzi, queste due forme di interiorità dell'essere umano non vengono lasciate in un limbo autistico, ma piuttosto sono orientate ad esprimersi nell'esteriorità, ossia sono finalizzate alla relazione.

L'evoluzione umana della coscienza e della libertà dall'homo sapiens all'homo faber (ossia dall'uomo che pensa all'uomo che lavora) oggi non potrebbe fare resistenza ad un ulteriore avanzamento, ossia al passaggio verso l'homo patiens. Come giustificare questo ulteriore passaggio? Non è un capriccio, e neppure un tentativo anacronistico e ingiustificato di creare un nuovo mito. L'homo patiens è la risposta terapeutica ad una malattia psichica mortale (che non è di oggi, ma risale a quasi un secolo), ossia il vuoto esistenziale (come lo chiamava 80 anni orsono lo psichiatra viennese Victor Frankl), il non senso della vita quando l'essre umano si trova di fronte ad una frustrazione che non può essere superata nè materialmente (facendo ricorso alle energie fisiche del corpo) nè psichicamente (ricorrendo alle energie psichiche dell'anima). Come può essere superata la frustrazione di fronte al vuoto esistenziale? Con la vita dello spirito, che fa ricorso alla libertà e alla coscienza ( spese non soggettivisticamente o narcisisticamente ) nella ricerca di un'esoerienza autentica di verità e di amore.

La storia  spirituale dell'umanità   ( a  meno che non si voglia negarla, per affermare una storia materialista destinata all'entropia,  anzi programmata come mortifera) non spinge l'evoluzione soltanto verso la ricerca della verità, ma ancor più pienamente verso l'unificazione di corpo, psiche e spirito.  L'intelligenza che ascolta lo spirito riesce a valutare che la pace è preferibile alla guerra (= inutile strage), che lo sforzo di unificazione è preferibile al conflitto. A cosa servirebbero coscienza e libertà se spingessero verso la morte piuttosto che verso la vita?

Se la psiche riesce soltanto a suscitare desideri ( l'eros non può fare altro), è lo spirito a proporre alla libertà e alla coscienza gli ideali da realizzare!

                                                             don Carmelo Guarini

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