mercoledì 9 agosto 2023

Paura del confronto e dell'incontro?

 Perchè si fugge l'ìncontro tra generazioni, sia da parte degli adulti sia da parte dei giovani?

Perchè si preferisce mantenere la distanza, preferendo l'indifferenza alla comunicazione?

Perchè non si vuole ascoltare l'altro e raccontare di sè? 

Perchè dell'altro si cerca soltanto di conoscere i punti deboli per poterlo usare per un proprio tornaconto?

L'uomo contemporaneo è un adolescente che indossa lo "scafandro ermetico", un robot tecnologico senza emozioni e sentimenti, che si lascia prendere ora dall'aggressività ora dall'indifferenza, ignorando la relazione del Sè con l'altro.

Quale romanzo potrebbe descrivere al meglio lo "scafandro ermetico", del quale si riveste l'adolescente contemporaneo, se non Lo Straniero (L'etrangèr) di A. Camus? Dinanzi al cadavere della madre morta, Meursault (il protagonista) si scopre indifferente, morto dentro (senza emozioni e sentimenti) egli stesso, senza domande, senza desiderio d'incontro e di dialogo, racchiuso nel disprezzo di se stesso e della propria esistenza!

La relazione, nel nostro tempo, non è un fenomeno naturale, è piuttosto una chiamata al confronto e all'incontro: richiede una decisione dell'Io ed una riscoperta di Dio. Perchè laddove Dio è morto, anche l'Io è morto. E non si da resurrezione dell'Io se non dove c'è risurrezione di Dio. Perchè Io e Dio sono una relazione irriducibile, sempre da riscoprire, non può essere data per scontata. La novità del cristianesimo, che ancora dobbiamo comprendere, è questa presenza della trascendenza di Dio nell'immanenza, e di consenguenza la necessaria tensione dell'immanenza dell'uomo verso la trascndenza. Se Dio è disceso nella finitudine, ora l'uomo può salire verso l'infinito. L'evoluzione non è tornare alla scimmia, ma tendere verso la realizzazione dello spirito.

                                 don Carmelo Guarini

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