giovedì 14 dicembre 2023

Cultura dell'incontro. Storia

 L'individuo emerge nel corso della storia: dall'etnia, dalla tribù, da un regno, da una nazione. L'individuo non è ancora persona; è il tentativo di uscire da una indistinzione che prevale nel gruppo comunitario antico. Gli individui, che nell'antichità escono dall'indistinzione, non sembrano uguali agli altri, anche se magari vorrebbero rendere i membri dell'etnia o della tribù uguali a se stessi. L'uguaglianza è un'astrazione, perchè si nasce diversi.

Il cristianesimo ha introdotto l'idea e la pratica della persona. L'individuo, e di conseguenza  l'esasperazione dell'individualismo, conduce inevitabilmente allo scontro. La persona si caratterizza per la relazione. Il cristianesimo promuove una cultura dell'incontro: e non parla di un'uguaglianza astratta; all'idea di uguaglianza sostituisce la pratica e l'idea di reciprocità. La cultura dell'incontro s'afferma grazia alla reciprocità, un amore che va e ritorna. L'idea di uguaglianza, affermatasi con la rivoluzione francese (giacobina) e con l'illuminismo in Europa, ha favorito la crescita dell'individuo e dell'individualismo della borghesia. L'idea e la pratica della persona favorisce l'incontro nella reciprocità: non c'è più schiavo o libero, uomo o donna, cittadino o straniero... Si rompono i bastioni, i muri di divisione. Ora l'incontro è possibile!

Nella storia moderna e contemporanea si trova ancora l'esigenza di far emergere l'individuo dalla massa. Nell'antichità, l'individuo non emergeva perchè la comunità era considerata una realtà primaria alla quale l'individuo doveva sottostare. Nella modernità, la massa sommerge l'individuo: un regime autoritario lo costringe all'omologazione; un sistema economico e commerciale fondato sui consumi rende l'individuo un prodotto tra altri prodotti. IL CRISTIANESIMO difende ancora l'idea e la pratica della persona, la sua libertà, la sua dignità, la reciprocità nella relazione.

Una cultura dell'incontro apporta più civiltà di una cultura dello scontro e della guerra. Sparta, città militarista, che aveva coltivato l'arte della guerra, scomparve dalla storia. Atene dal fallimento del militarismo, seppe trarre l'idea di sviluppare cultura: affermò la civiltà contro la barbarie. A tutti gli Stati che oggi si militarizzano andrebbe ripetuta la lezione antica e nuova : il futuro è della civiltà, non della barbarie!

                                              don Carmelo Guarini

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