mercoledì 10 aprile 2013

la rete

Prima del progetto, c'è la rete. Costruire relazioni autentiche : questa è la rete. Il progetto nasce di conseguenza. La diversità tra la catena e la rete è questa : la catena si spezza; la rete, se si rompe un filo, si può sempre riannodarla. Il progetto non può esser fatto a tavolino; occorre che sia il frutto delle relazioni autentiche. Perciò i messaggi inviati devono essere trasparenti e chiari : con questa metodologia si creano convergenze tra soggetti diversi e anche tra diversi paradigmi teoretici. Il discorso sul metodo diviene il vissuto spirituale.
La rete lavora per la pace . Ha la forza di dire : mai più la guerra! Non prepara la guerra, anzi cerca di eliminare le possibili precondizioni della guerra. La rete crea le condizioni della pace : perciò i soggetti devono esser pronti a superare ogni forma di egotismo, di narcisismo, di interesse personale. La rete ha bisogno della cultura, e della biblioteca che fa crescere la cultura. L'improvvisazione è il pericolo più grande dell'era tecnologica : presumere di sapere, soltanto perchè si possiede la tecnologia, è la grande illusione del tempo presente, è il folklore spettacolare della piazza.  La biblioteca forma alla cultura; l'assidua consultazione della biblioteca consente l'approfondimento dei problemi e delle situazioni; in altri termini prepara l'interazione con le altre persone. 
Per ricreare la comunità, una volta che si è preso coscienza della sua scomparsa, occorre rifare la persona umana, e la coscienza- conoscenza che è la dignità più alta della persona. Rimettere insieme la persona frammentata! Intelligenza, amore e sequela. Sì, la sequela! Perchè questa è la domanda fondamentale, ineludibile: Tu chi segui? A chi hai dato la tua fiducia? Chi è in grado di formare una coscienza sana? Di chi ti puoi fidare, dal momento che il  gioco dev'essere pulito e leale? Di relazioni autentiche, di lealtà abbiamo bisogno. Il Vangelo è e rimane per me la parola impareggiabile, invincibile, la parola che ti ripete : sei stato ignorato, poi canzonato e deriso, perseguitato, poi hai vinto.    il don

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