martedì 15 gennaio 2013

il riconoscimento dell'errore

S'impara dai propri errori, non solo dagli errori degli altri. Il riconoscimento dei propri errori è essenziale sia per la crescita personale sia per la crescita della comunità. "La comunità dei perfetti" è un errore della "purezza catara", che non ammette al suo interno la presenza di peccatori. Ma se io leggo Il Vangelo non distrattamente, noto con gioia e sorpresa che Gesù riserva un'accoglienza straordinaria proprio ai peccatori; e fa notare di continuo ai dodici che la loro è una comunità di peccatori, nella quale deve esserci sì la tensione a diventare "perfetti come il Padre", ma anche che quella perfezione non sarà mai raggiunta in questa vita. Accogliersi gli uni gli altri come peccatori potrà innescare un aiuto reciproco a crescere verso l'essere perfetti. Se riconosco i miei errori, divento capace di migliorarmi. Se una comunità si crede perfetta, commette l'errore di non accogliere al suo interno i peccatori. La meditazione è uno strumento straordinario per prendere coscienza della propria vita come di un percorso di crescita che cerca di far tesoro degli errori compiuti. La meditazione opera un continuo risveglio della coscienza : ora posso rendermi conto di essere stato avido di denaro, di aver parlato in maniera arrogante, di aver prestato poco ascolto alle richieste di giustizia e di amore provenienti dalla comunità in cui vivo, di aver vissuto più di apparenze che di interiorità, di aver rischiato poco per aiutare colui che i briganti avevano assalito, di non aver preso le difese del debole o del precario, di essermi chiuso nelle mie sicurezze, di aver eluso il confronto, di aver dato poca fiducia...Ma la meditazione mi fa cogliere anche l'opera d'amore del Padre nella mia vita, i doni che di continuo elargisce: la salute che ho potuto apprezzare di più dopo una malattia, il tempo in più che mi donato per studiare e per affinare il mio senso dell'ascolto, l'esperienza che mi ha fatto fare della perdita e del distacco per ricevere poi più di quello che avevo donato. "A chi amato molto, molto viene perdonato", ha detto Gesù. Quelle persone che molto hanno amato, sono ricordate nel Vangelo come testimonianza di un peccato riconosciuto e di un perdono ricevuto. Fortunati loro, più dei "perfetti" che sono dimenticati o accusati per la loro presunzione di ritenersi "giusti".  il don 

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