martedì 8 gennaio 2013

scienza e coscienza

Un'affermazione di Rita Levi Montalcini, cioè "non si può prevedere le conseguenze della scoperta scientifica (la bomba atomica)", mi ha rafforzato nella convinzione di quanto poco la  coscienza sia oggi considerata rispetto alla scienza. Non si può dire, come lei ha affermato,  che gli scienziati americani ed ebrei non potevano prevedere la scoperta della bomba atomica e l'uso che se ne sarebbe fatto. Bisognerebbe ammettere che ci fu una rottura nella comunità scientifica internazionale: Heisemberg e altri fisici a Lipsia lavorarono alla realizzazione della pila atomica, ritardando i lavori per non consegnare a Hitler la bomba atomica; invece in America i fisici lavorarono per costruire di proposito la bomba atomica e consegnarla al governo americano. Scusare quegli scienziati per non averne previsto gli esiti guerrafondai sarebbe come dire che le Crociate avevano il buon fine di conquistare i luoghi santi, pazienza se avessero fatto dei morti (come se questa seconda cosa non doveva esser presa in considerazione!). Il fine non potrebbe mai giustificare il mezzo di uccidere persone umane. In secondo luogo il padre Teilhard de Chardin, con molta onestà intellettuale, affermava che l'essere umano si distingue da ogni altro essere animato perchè la coscienza umana è capace di previsione, perciò quanto più crescono le scoperte scientifiche tanto più deve affinarsi la coscienza per discernere il giusto dall'ingiusto.  Per rimanere nella sfera del diritto : ogni atto, individuale o collettivo, deve rispondere alla comunità umana; c'è un tribunale della comunità internazionale di fronte al quale si deve rispondere (e nessuno può esserne esente, neppure la prima potenza mondiale o lo stato di Israele suo alleato). Rita Levi Montalcini non me ne voglia: ora che lei è nel regno della verità, potrà comprendere meglio quelle parole del Cristo "la verità vi farà liberi", perchè  la verità ci libera anzitutto dalla schiavitù della menzogna o dell'errore che non si vorrebbe ammettere. il don

Nessun commento:

Posta un commento