sabato 2 marzo 2024

Il viaggio e lo spettacolo

 Homo viator et  spectator!

Cos'è un'umanità che viaggia senza camminare? E cosa può sviluppare un'umanità che predilige uno spettacolo che trionfa sullo spirito?

Attenzione alla storia. La disciplina delle legioni romane non era più la disciplina del diritto romano, creato dal senato che legiferava. Le legioni viaggiavano per tenere un impero schiavo di un dominio, e impedivano ai popoli di camminare.  Oggi il tiranno si rimpicciolisce in burattino virtuale dello spettacolo globalizzato. Tutto è fermo, anzi si ritorna alla clava: trionfa la violenza. Vediamo  vampiri assetati di sangue!

Qual'è il confine tra il reale e l'immaginario? Lo spettacolo che trionfa sullo spirito vanifica libertà e creatività interiore, mentre esalta l'apparire. Affrontare l'altro nella sua diversità non è più un desiderio, ci si dà alla fuga. Si fugge dall'amore, considerato sacra follia. Thanatos sembra esercitare più attrazione, o suggestione, di Eros. C'è un desiderio di morte che pervade il contemporaneo, perchè non si comprende più,  e neppure si vuole raggiungere il significato della vita. 

Cos'è quest'uomo del viaggio e dello spettacolo? E' andato perduto il tatto e il contatto della relazione. Il viaggio non è più il camminare: mentre si viaggia, si sta fermi.      Esperienza cadaverica:  nulla si muove. Il viaggio somiglia ad una fuga: si fugge l'amore!

Essere umano : spettatore, non è più  attore  e protagonista.  Lo spettacolo ha ucciso la forza dell'immaginazione e della creativà. La società dello spettacolo si dibatte tra la noia ed il vuoto: oppressa da pazzia e desiderio di morte.  Confusione estrema, dopo che si è rotto il confine tra il reale e l'immaginario. Manca il viaggio interiore: gustare ogni cosa dal di dentro, reinventare la vita con la fede-fiducia nell'altro. L'attore non recita più, soltanto sghignazza.

Ricominciare a viaggiare: ricevere e donare. Il dono amichevole è uno scambio di doni , aiutarsi l'uno con l'altro. Il viaggio interiore:   si ricomincia dalla coscienza, molto più grande dell'intelligenza artificiale. Perchè l'essere umano è più di una macchina. La sfida, nell'epoca dello spettacolo,  sarà mostrare, con grande realismo, che i mezzi poveri sono quelli che creano un cambiamento autentico, anzitutto nelle relazioni. Perchè la comunità sia sempre più autentica, gli Io dovranno combattere lo spettacolo dellipocrisia e della menzogna. In un'epoca nella quale trionfano potere, denaro e immagine esteriore, c'è bisogno di eroi e di santi,  che sacrificando la loro vita, ci ricordino valori perduti: la verità, la libertà, il dono della vita!

                                                   don Carmelo Guarini




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