Sarebbe già qualcosa schierarsi contro la guerra. Una cosa in più, lavorare per la pace!
Indignarsi per la distruzione che crea la guerra.
Thomas Merton esprimeva l'orrore in una poesia intitolata La città bombardata:
Ora nessuno si fermi
nel bosco lunare
luogo di sangue.
Nessuno indugi quì,
neanche in sogno,
nella foresta lunare di questo fondo marino.
E in un'altra poesia esprimeva, tra angoscia e speranza, tra la visione distruttiva e il desiderio di ricostruzione, proprio nel titolo, l'ossimoro POESIA: 1939
Le candide silenti stelle
guidano il loro cerchio rotante,
si sporgono dall'alta aria
per ascoltare del mondo dei cigni il canto.
Ma il lungo coltello è confitto,
O amata, muta terra
la gola si stringe, la voce s'affievolisce,
il sangue non si rinnova,
Mentre la notte ci divora i giorni,
la morte ci spegne gli occhi,
le città inaridiscono e ardono come fiammelle,
ma nessuna voce profetizza.
La rassegnazione di fronte alla guerra e alla morte dice la resa di Eros a Thanatos: rassegnati e impotenti a desiderare la resurrezione ed una vita nuova, che non sia più schiava di piacere, potere e denaro! Perchè tanto disprezzo e dimenticanza dello spirito?
don Carmelo Guarini
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