venerdì 15 novembre 2013

L'ospite inquietante

Questo è il titolo di un libro di U. Galimberti : "L'ospite inquietante". C'è un chiaro richiamo al filosofo della "morte di Dio" : "Nietzsche chiama il nichilismo "il più inquietante fra tutti gli ospiti" (M. Heiddeger, La questione dell'essere)". Ma Galimberti parla in questo libro del "nichilismo e i giovani".
"... i giovani stanno male... interrogati non sanno descrivere il loro malessere...solo il mercato s'interessa di loro per condurli sulle vie del divertimento e del consumo...Nel deserto della comunicazione, dove la famiglia non desta più alcun richiamo e la scuola non suscita alcun interesse, tutte le parole che invitano all'impegno e allo sguardo volto al futuro ... "s'infrangono in un grido strozzato che s'inabissa nella solitudine (pp.11-12). (il corsivo è mio).
Ancora nell'introduzione, Galimberti pone delle prospettive interessanti di interazione tra mondo religioso e mondo laico, tra istituzioni in crisi, tra culture litigiose che devono scoprire il valore del dialogo e ancor più dell'interazione.
"... L'individuo è solo la vittima di una diffusa mancanza di prospettive e di progetti... 
il disagio non è più psicologico, ma culturale. E allora è sulla cultura collettiva e non sulla sofferenza individuale che bisogna agire..." (p.12).
Ora mi si consenta qualche riflessione e proposta personale e collettiva:
1. ridare parola e forza ai valori, chiamati per nome. La gioia è un valore rispetto al divertimento narcisista : la gioia dona una durata che il divertimento disattende.
2. Accogliere il rischio di un confronto e di un incontro sui problemi comuni, uscendo dalla tana privatistica, dal rinchiudersi in casa o nella setta o nel partito o nel club o nella parrocchia.
3. Tornare a progettare insieme, a conversare, ad aprire nuovi orizzonti e prospettive nel territorio dove si vive. La conversazione e la capacità di ascolto aprono il futuro alle pratiche quotidiane, non ultime quelle di buone ricette della nonna.
Una vita a colori al posto di un'esistenza grigia : ora l'ospite nuovo c'invita all'accoglienza!  il don

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