giovedì 9 febbraio 2023

Il corpo e lo spirito

 La propaganda martellante da più di un secolo ha creato una mentalità divenuta dominante: l'istinto è potente, lo spirito è impotente.  Esaltando i bisogni del corpo, ha finito per uccidere il desiderio dell'anima.

La relazione tra corpo e spirito andrebbe affrontata non col metodo della controversia, ma con quello della convergenza, come hanno fatto il maestro Riccardo Muti e il filosofo Massimo Cacciari, nel libro Le sette parole di  Cristo. Hanno mostrato l'intreccio tra suono e immagine, interpretando la Crocifissione di Masaccio (Museo di Capodimonte - Napoli) alla luce della "partitura di Haydn ispirata alle sette parole pronunciate da Cristo sulla croce". Il pensare per immagini riporta alla memoria il pensare per figure di Gioacchino da Fiore, un teologo che agli inizi del secondo millennio aveva riflettuto sulla relazione tra storia e spirito. Nel quadro del Masaccio, il grido della Maddalena, vestita di rosso e con le braccia alzate verso la croce, è un grido muto,quasi soffocato dal dolore, che è lo stesso dolore del Cristo, un dolore che non ha respiro. Il maestro Muti fa notare che la tonalità in re minore scelta da Haydn per la composizione è quella della morte, la stessa del Requiem di Mozart. 

Il vedere ed il sentire sia del Cristo sia della Maddalena a me sembrano intrecciati: un unico grido ed un unico sentire. Ma il grido per l'assenza dello Spirito invoca al tempo stesso, anzi reclama la presenza dello Spirito. La morte, infatti, sembra sopraffare soltanto  il corpo mortale; più forte si leva lo spirito proprio sul silenzio della morte. 

Nel duello tra la vita e la morte, a soccombere è l'immagine ma non il suono, il grido di invocazione dello Spirito.  Le parole sembrano lasciare il posto al silenzio, anzi sembra che tornino al silenzio, come all'origine della generazione della Parola. Lo spirito vive proprio del silenzio, mentre i rumori del mondo e del secolo lo uccidono! 

La Crocifissione del Masaccio insieme alla partitura di Haydn richiamano infine, questa emozione mi hanno suscitata, e  invocano il corpo spirituale per la potenza dello Spirito.

                                        don Carmelo Guarini

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