venerdì 10 febbraio 2023

RICONOSCERSI ed ESSERE RICONOSCIUTO

 L'inizio del pensare riconoscente sta nel riconoscersi e nell'essere riconosciuto. Nel pensare riconoscente la caratteristica fondamentale è la gratitudine reciproca. Senza di questa, il donatario e il donatore non riescono a superare il muro o la barriera della conflittualità. Heiddeger aveva detto che il pensiero calcolante può essere superato dal pensiero meditante.       In verità questo non basta per superare la conflittualità. Il farsi riconoscere è soltanto un inizio, ma senza il farsi dono e il ricambiare il dono, il centro decisionale rimarrebbe nelle mani dell'individuo, non giungerebbe alla relazione. 

Faccio alcuni esempi per rendere il discorso più chiaro.

Un primo esempio. Quando Gioacchino da Fiore, al seguito dei papi Lucio III, Clemente III, Celestino III, Urbano III (papi che vivono pochi anni o pochi mesi) rifiuta di predicare la crociata (a differenza di Bernardo che si era impegnato nella predicazione, per dire poi alla fine della sua vita "sono stato la chimera del mio secolo") ma cerca comunque di illuminare i papi sulla geopolitica, affermando che l'anti-Cristo non è l'imperatore del Sacro Romano Impero (Federico Barbarossa, poi Enrico VI, infine Federico II) ma il Sultano, svela il nesso che esiste tra la storia e lo Spirito. Nel 1187 il sultano Saladino conquisterà Gerusalemme. Cosa affermava Gioacchino da Fiore? Che l'unità della cristianità dipendeva anche dalla relazione reciproca tra il papa e l'imperatore.

Un secondo esempio. Louis Althusser, in appendice al suo pamphlet sul P.C.F. (anno 1978) compiva una riflessione teorica sulla conflittualità, come l'hanno vista e come hanno cercato di superarla Marx e Freud. La coscienza diviene un punto centrale. La contraddizione tra capitalista e operaio non può essere superata in maniera economicista. Porto quella riflessione all'estrema conseguenza: per superare la conflittualità, il capitalista e l'operaio dovrebbero riconoscersi reciprocamente; di più, dovrebbero sentire e attuare una gratutudine reciproca. Freud, da neurologo che intende superare il positivismo scientifico, accanto alle tracce mnestiche della corteccia cerebrale ha mostrato che esistono tracce mnestiche nella psiche che sono distinte e non coincidono con quelle della corteccia cerebrale. Ma lì si ferma. Non è andato avanti ulteriormente; anzi ha confessato di non capire per niente tutto ciò che concerne lo spirito, e questa mancanza l'ha addebitata ad un fattore naturale, come per esempio il suo non avere orecchio per la musica. Althusser ha ricominciato a riflettere sulla conflittualità e sulla possibilità di superare la soluzione materialista, ma anche lui è rimasto sulla soglia dello spirito.

La ricerca rimane aperta proprio su questo punto: il centro decisionale, ossia ciò che determina il cambiamento sia nella prassi sia nella conoscenza intellettuale, non sta unicamente o esclusivamente nell'individuo, ma nella relazione che due o più persone s'impegnano a percorrere. 

                                          don Carmelo Guarini


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