venerdì 10 febbraio 2023

La solitudine ed il provincialismo

 Le cause della solitudine sono tante; altrettante possono essere le soluzioni. Una causa della mancanza di comunicazione può essere l'assenza o la precarietà della cultura. Far crescere il livello culturale può creare più comunicazione e incontro.

Prendo da Milan Kundera, Un occidente prigioniero, una riflessione sull'evento e sul non-evento culturale. Scrive Kundera : "Il provincialismo è soprattutto un problema che riguarda la vita dell'intera società, l'istruzione, il giornalismo, ...    Ho visto di recente il film Le margheritine, che racconta la storia di due signorine meravigliosamente ignobili, assai fiere della loro  meschina ristrettezza di vedute e pronte a distruggere con gioia e allegria tutto ciò che supera i loro orizzonti. Mi è sembrato di scorgere un'allegoria di ampia portata e di scottante attualità, del vandalismo.  Chi è il vandalo?  (...) I vandali che incontro io sono tutti i letterati soddisfatti di sè, con una discreta posizione sociale e senza particolari risentimenti nei confronti di chicchessia. Il vandalo è la suprema ristrettezza di vedute che basta a se stessa ed è sempre pronta a rivendicare i suoi diritti."

Si può superare la solitudine, contestualizzandola culturalmente. La cultura non è godimento narcisistico e neppure un mezzo che consente ascesa economica e sociale. La cultura è opera di socializzazione, capacità di incontro e  relazione tra persone di diversa istruzione, tra generazioni, tra partiti antagonisti.

Ancora Milan Kundera sottolineava il valore della cultura: mentre in Francia discutevano di programmi televisivi, in Boemia il "settimanale Literàrnì noviny , la cui tiratura raggiungeva le trecentomila copie in un paese di 10 milioni di abitanti, era pubblicato dall'Unione degli scrittori cechi. (...) Era autenticamente lettarario: ospitava lunghe cronache sull'arte, analisi di libri. Gli articoli dedicati alla storia, alla sciologia, alla politica, erano opera non di giornalisti, ma di scrittori, storici e filosofi.".

La cultura non crea correnti che si contrappongono, partiti che si combattono, interessi che si contrastano. La cultura crea vita di relazioni, crescita personale e comunitaria. La cultura non arricchisce le tasche di denaro; piuttosto rompe la solitudine. Così il ricco e potente  uomo di Gerico, Zaccheo, quel giorno che incontrò Gesù Cristo fece il più grande investimento della sua vita: "donò metà dei suoi beni ai poveri e risarcì con gli interessi coloro che aveva derubato". Se quella non fu cultura!

                                                            don Carmelo Guarini

Nessun commento:

Posta un commento