mercoledì 15 maggio 2013

invisibile luce

Ho ripescato dalla biblioteca un racconto di esperienze del 1977 "storia della mia fede" (sottotitolo), edito da Città Nuova. L'autrice, Suzanne-Marie Durand narra della luce che si è irradiata nella sua vita :
Attraverso la famiglia.
Attraverso i santi. 
Attraverso il lavoro apostolico.
Attraverso il silenzio.
Anzitutto una famiglia sana e piena di rispetto per il diverso: "il dio di mio padre e il dio di mia madre non avevano lo stesso volto" (p.22).  La morte improvvisa della madre, che lascia alla famiglia il suo viatico"sia fatta la volontà di Dio", vede irrompere una sofferenza che è grazia, non  disgrazia.
La scoperta delle vite dei santi, che nei loro scritti spiegano la divina Parola : le loro esperienze di preghiera e fraternità umana costituiscono incitamento alla realizzazione del progetto di Dio.
In terzo luogo il lavoro apostolico : in una Corsica, rimasta senza preti, dove "le antiche processioni e devozioni non bastano più a colmare l'ignoranza religiosa" (p.88), "mi resi conto che nessun metodo poteva supplire all'intelligenza e alla ricerca personali" (p.91). A volte nei conventi e nelle associazioni religiose si crea una sorta di "sclerosi in una cosa, in un sistema, in un ingranaggio, per cui i metodi e le tecniche divengono la preoccupazione dominante" (p.107); succede allora che proprio il ritorno al Vangelo suscita ardore, sapienza, generosità.
Infine, nel tanto lavoro apostolico si riscopre la forza della preghiera e della Parola : l'una e l'altra comunicano quando c'è il silenzio. Grazie ai periodi di ritiro e di silenzio, la fede e l'amore crescono e si approfondiscono!
Suzanne-Marie Durand apre e chiude la sua narrazione con questa preghiera :
Lungo i tuoi sentieri
Guidaci là dove noi tendiamo:
Alla luce che tu abiti.
Il racconto di vita è sempre racconto della fede e dell'amore.  il don

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