martedì 3 settembre 2024

Lo slancio creativo

 Lo slancio creativo della fede vince la tentazione del modello stereotipato.  Propongo un brano di una conferenza di Ernesto Balducci a Genova nel 1984 : La verità cristiana in don Lorenzo Milani.

"Quando La Pira diventò sindaco a Firenze, prese l'iniziativa di entrare nelle fabbriche occupate dagli operai per celebrare la Messa in mezzo agli occupanti, provocando processi che misero di fronte ai giudici anche dei sacerdoti  (...)   La Pira viveva proprio come rappresentante carismatico di questa ebollizione evangelica fiorentina. C'era a presiedere la diocesi un uomo del tutto biblico, anche nel senso negativo della parola, cioè culturalmente distante, però dotato di tale radicalità dal punto di vista della fede che accostarlo significava sentirsi invitati ad alti livelli di libertà cristiana. Si trattava del card. Dalla Costa , che appunto non era un uomo moderno.  (...)  Dalla Costa rese possibile a Firenze, nonostante le limitazioni di Roma, l'esperienza politica di  Giorgio La Pira.  (...)     Milani veniva da una famiglia ebraica, di non credenti, con un'esperienza mondana molto intensa, con una mentalità e anche con una ricchezza ed un tenore di vita alto-borghese. (...)   La sua conversione che avvenne a Firenze, diventò immediatamente decisione di fare il prete, senza passaggi intermedi, dall'ateismo al seminario. Fu un salto, e questo già rivela l'uomo.  (...)   Lui, venuto dal di fuori, aveva bisogno di essere cattolico sino in fondo e proprio perchè questa sua volontà di coerenza radicale cadde nel quadro storico di cui ho già detto, essa si trasformò in una volontà di stare con i poveri sino in fondo, perchè a Firenze, in quegli anni, essere cristiani voleva dire essere con i poveri."

E' uno stereotipo superato il modello. Lo slancio libero e creativo lo sostituisce, ma esso non diviene possibile se non c'è il riconoscimento fosse pure di una piccola comunità. Occorre sempre fare i conti con l'ambiente e con la mentalità del proprio tempo. E' questo il lavoro più difficile: decodificare il vecchio e codificare il nuovo, senza nessuna pretesa di possedere la verità.

Balducci dice ancora di Milani : "Il giovane cappellano coglieva questa frattura terribile, questa schizofrenia di una Chiesa che continuava i suoi riti, i suoi linguaggi, la sua ostentazione di simboli, appartata sulla collina, mentre poi cercava di contenere, entro l'obbedienza, la massa che viveva ormai nei quadri, nelle strutture e nei condizionamenti della società industriale. Milani intuì che c'era una sola strada per poter saldare quei due mondi ed era quella di dare alla gente e ai giovani che entravano nella nuova vita, la coscienza di sè: l'uso della parola ...".

La Chiesa mondanizzata ha pagato il trionfalismo con una crisi che l'ha umiliata profondamente. Ma, dalla purificazione si può uscire rinnovati e riconciliati col Vangelo e con il mondo, con un più grande desiderio di autenticità ed un'immersione nell'umano che accorcia le distanze  tra il bello e il brutto, tra il male e il bene, tra il vero e il falso. In fondo, ognuno è impegnato di fronte a se stesso a testimoniare agli altri qualcosa di più grande del proprio Io.

                                   don Carmelo Guarini

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