domenica 3 marzo 2013

il martirio della pazienza

Dall 'autobiografia del cardinale Agostino Casaroli può risultare ancora utile lasciarsi ispirare, in quanto si può trovare in essa un'interessante convergenza tra circostanze umane e interventi provvidenziali di Dio. Il suo "martirio della pazienza" è stato insieme "lezione di vita" e "lezione di storia". Quando nel 1963 papa Roncalli gli chiese di occuparsi della "Ostpolitik" della Santa Sede, invece di sentire paura, così egli si è espresso: "Dovrei invece dire che la nuova missione mi arrivò quasi come qualcosa di rispondente a certe intime inclinazioni del mio spirito" (p. 27). E' la teologia della grazia unita  ad uno "stile" umano caratterizzato dal "garbo" (il termine è mediato da papa Giovanni XXIII, il quale lo raccomandava ai diplomatici) che ha consentito di compiere dei passi, quando ci si trovava in un clima di guerra fredda e tra due mondi divisi da un muro alto sino al cielo. Interessante risulta questo pensiero del card. Casaroli su due diplomatici : "Angelo Giuseppe Roncalli aveva speso molti anni nel servizio diplomatico della Santa Sede; ma era un diplomatico molto sui generis, anche se i risultati della sua "diplomazia"  furono molto più grandi di quelli che colleghi e superiori sembravano essersene aspettati.
Giovanni Battista Montini era invece, un "diplomatico nato", cosa che molte volte minacciò di mettere in ombra l'altro suo tratto caratteristico, ...quello di pastore" (p. 69).
Le trattative, per un diplomatico, sono per  davvero il "martirio della pazienza", quando si tratta di tenere insieme il rispetto della dignità umana (di ogni uomo) e l'onore di Dio. La lezione di vita che impara può allora divenire lezione di storia che  impartisce.   il don

Nessun commento:

Posta un commento