venerdì 22 marzo 2013

la gioia

Alla domanda di Dio : "Dov'è tuo fratello?", Caino risponde : "sono forse il custode di mio fratello?".  Abele viveva come  custode del creato, di tutto il creato, anche di suo fratello Caino, perciò era sempre nella gioia, ed era libero dall'invidia e dalla gelosia, dall'avidità. Caino è presentato dal testo biblico con il volto triste e corrucciato, non è contento di ciò che ha ricevuto e vorrebbe avere sempre di più; egli è divorato dal desiderio di possesso.   (vedi libro del Genesi)  .
Che cosa dona Dio a coloro che sono nella sua volontà? Non tanto i beni materiali, dei quali essi conoscono bene la caducità. Dio dona la sua sapienza e la sua gioia alle persone di buona volontà. Il distacco dai beni materiali ha fatto di Abele un uomo sereno e gioioso. La comunione dei beni, non tanto l'elemosina, ha fatto di Zaccheo un uomo felice e gioioso : l'incontro con Gesù, a Gerico, è stato l'investimento più grande della sua vita, ed egli ha voluto dare testimonianza di quell'incontro con un atto di giustizia, oltre che di misericordia: "Se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto". (vedi  capitolo 19 del vangelo di Luca). L'atto di giustizia accompagna l'atto di misericordia. La gioia s'accompagna alla sapienza : l'una e l'altra sono dono di Dio! A colui che chiede la sapienza per scegliere ed operare, Dio dona subito la gioia. Nella casa di Betania, dove Gesù è ricevuto con l'ospitalità di un'amicizia, cosa dona a Lazzaro, a Maria e a Marta? Ad ognuno una gioia diversa, ad ognuno la sapienza per vivere il proprio disegno di Dio: a Maria non toglie la gioia di ascoltare la sua parola, a Lazzaro restituisce una nuova vita, a Marta fa scoprire la gioia del servizio. "Dare la vita" non è mai invano : si riceve sempre di più di ciò che si è donato! La gioia, tanta gioia!  il don
 

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