domenica 10 marzo 2013

il racconto

La modernità,  e direi anche la post-modernità, sentono ancora il fascino del racconto, sia nel suo aspetto simbolico sia nell'evento reale. Che cos'è il racconto? E' lo svolgimento di un progetto : narra di fatti o di eventi che sono diventati patrimonio di chi li ha vissuti. E' la dimensione esperienziale che coinvolge nel racconto: esso può dar fastidio soltanto a chi vive in un mondo di apparenza, di superficie, di chiacchiericcio. La narrazione di esperienze e di eventi attiva sempre una comunicazione, rendendo lo scambio di esperienze condivisione di un progetto comune. Il racconto di fatti realmente accaduti rende la comunicazione non manipolabile, smaschera la menzogna dei discorsi che non trovano riscontro nella realtà. La mistificazione è uno degli aspetti più gravi nell'epoca della comunicazione di massa: occorre continuamente verificare la verità e l'autenticità di ciò che viene affermato. La questione morale è divenuta ora questione vitale : essa si è spogliata in qualche modo dal moralismo ( è stata anche costretta a spogliarsi di un certo moralismo vittoriano), per tornare con più limpidezza e chiarezza al primato della vita. E' interessante notare per esempio nel vangelo come Gesù non abbia mai detto : Io sono la legge; oppure: Io sono la morale. Ha detto più semplicemente : "Io sono la Vita, la Via, la Verità", creando in tanti più sconcerto che adesione. In realtà si potrebbe aderire al suo progetto soltanto se si entrasse nella sua esperienza di vita. Il racconto di esperienze rende il progetto in continuo sviluppo: non ci si accontenta mai di ciò che si è conquistato, si vuole sempre andare oltre, fare meglio e di più. Si può dar credito ad un'idea, ad un ideale, ad un progetto soltanto se la persona ha già vissuto e vive ancora quello che dice.  Così il racconto potrebbe condurre all'incontro.  il don

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