domenica 24 marzo 2013

la croce

La croce non è soltanto un simbolo, e neppure un segno. La croce ospita il Crocifisso: lì è il suo grande valore. Il Crocifisso prende con sè sulla croce ogni povero, ogni ammalato, ogni perseguitato o torturato, ogni peccatore; non scende dalla croce, la condivide, fa spazio ad ognuno.
Bergson diceva :  la via comunicativa degli esseri umani  oscilla tra la frenesia dell'azione (la vita come azione e gratificazione) e la mistica (la forza che viene da Dio). 
Si può scegliere tra l'una e l'altra; si può anche cercare di metterle insieme. In ogni caso, ossia nell'un caso e nell'altro, non ci si può sottrarre, non si può sfuggire alla croce.
E' impensabile la gioia senza la croce : è questa che garantisce la durata della gioia!
E' improponibile la pace senza la croce : questa chiede ai nemici il perdono reciproco : a chi ha ricevuto il male, di addolcire il rancore; a chi lo ha fatto, di farsi in qualche modo perdonare.
Un ideale senza la croce è illusione, e meno di un'utopia : è la capacità di soffrire o di morire per l'altro a mostrare la realtà e la concretezza dell'ideale. 
E' irrilevante un'azione senza la croce : è solo questa che conduce alla resurrezione!
Non possiamo parlare d'amore, se non ci rendiamo conto che il peccato lo distrugge e incatena colui che vorrebbe amare. Solo l'amore (insieme alla verità) rende liberi; il peccato incatena non solo il peccatore, ma anche colui che lo provoca. Se ci si riconosce peccatori, si può sperare di divenire una famiglia unita; se ci si giudica e ci si combatte, il conflitto diverrà perenne.  Una chiesa senza Vangelo sarà un'assemblea di peccatori che non sanno riconoscere di aver bisogno della guarigione e della salvezza del Signore : questi peccatori faranno come tutti i peccatori del mondo : si lamenteranno, tortureranno, non rischieranno  nulla, si chiuderanno nel piccolo gruppo o nel proprio partito, presumeranno di poter fare da soli e con le proprie forze. Ma la Grazia attende di ospitare ogni peccatore sulla croce : che ognuno salga e più non vi scenda. E' la frenesia dell'azione che spesso ci rende insensibili non solo ai  desideri altrui, ma ai nostri stessi desideri. Ascoltando la voce del Crocifisso ("perdona, non sanno quello che fanno"), comprendo l'immobilità, lo star fermo, il silenzio, la mia inazione per far agire Dio.  il don

Nessun commento:

Posta un commento