lunedì 12 agosto 2024

Il dono e il calcolo

Dono e calcolo esprimono due paradigmi diversi, ma non si tratta di porli in alternativa, cioè un paradigma che escluda l'altro, ma di portare ogni paradigma alla situazione estrema (la Grenzsituation)  in modo che l'uno esprima radicalmente l'altro. 

Il dono non è un'ideale irreale. Il calcolo non è la contraddizione del dono, semmai è la sua opposizione. Il dono lo ritroviamo nella situazione estrema del calcolo, cioè l'incommensurabile. Il calcolo lo ritroviamo nella situazione estrema del dono, cioè quando il dono diviene reciproco.

La quaestio non risolve il problema quando s'impantana nella controversia. La relatio supera i punti di vista contrapposti: evidenzia, in un gioco di squadra, il meglio che ogni punto di vista offre. 

In antropologia, la scienza del comportamento ha la pretesa di porre  le leggi che descrivono l'organizzazione della relazione, ossia si ferma alla descrizione del prevedibile.  Il suo orizzonte è retrospettivo, non prospettivo.   Ora, il prevedibile risponde ad una logica della continuità. La scienza dello spirito evidenzia l'imprevedibile che giunge come evento di discontinuità. L'amore è un evento discontinuo che unifica due poli opposti (un polo nord e un polo sud), ma non è assurdo o contraddittorio; esprime piuttosto un senso del mistero che la scienza del comportamento ignora.
La scienza del comportamento confonde, ossia non distingue, tra assurdo e mistero, ossia chiama assurdo ciò che invece è mistero, il non ancora conosciuto.   Lo spirito considera il dono come un mistero,      non come un assurdo;                apre una prospettiva che non rientra nel calcolo del comportamento. 

L'opposizione è reale, non elimina i poli (polo nord e polo sud). La contraddizione non può esistere, perchè eliminerebbe il pincipio di non-contraddizione.  La nota espressione di Hegel   :   "la contraddizione è l'anima della realtà", contiene un errore. O sono stati i traduttori  italiani di Hegel ad usare il termine contraddizione invece di opposizione; oppure è stato lo stesso Hegel a non distinguere con chiarezza opposizione e contraddizione. L'opposizione esiste nella realtà fisica e in quella antropologica. Non ignora l'esistenza, direbbe Kierkegaard.  La contraddizione è soltanto un'idea teoretica formulata per sfidare e verificare  il principio di non-contraddizione sul quale si fonda la logica della ragione.    Ammettere la contraddizione significherebbe dare un'esistenza all'assurdo e all'irrazionale.

Il mistero è il campo da gioco del dono e del calcolo. Il dono raggiunge il calcolo nella reciprocità dei  due soggetti che  ci guadagnano  entrambi.  Il calcolo raggiunge il dono nell'incommesurabile.
Il dono, che sembrava escluso da pensiero calcolante, riappare nel pensiero riconoscente, che non solo conosce ma esprime anche gratitudine. 
                                          don Carmelo Guarini




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