sabato 31 agosto 2024

La bellezza

 La bellezza non è soltanto una composizione dell'ingegneria. La cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze è più estetica della cupola di San Pietro a Roma: la leggerezza della prima fa la differenza. I calcoli dell'ingegneria hanno fatto sì che le due cupole siano rimaste in piedi. Ma una cosa è il calcolo ingegneristico, altra cosa è la bellezza estetica.

La bellezza è la leggerezza che supera la pesantezza!

Anche l'etica e l'estetica differiscono tra loro per gli effetti che producono: l'etica è ritenuta pesante, l'estetica eccelle per la leggerezza. Un lavoro si può compierlo soffrendo per la fatica che comporta; se nel lavoro che sto facendo ci metto l'amore, sperimento in qualche modo la leggerezza. 

Dalla confusione antropologica contemporanea si può uscire con uno sguardo d'amore e di pietà.

Cosa potrebbe chiedere un figlio al padre? Quale preghiera essenziale potrebbe rivolgergli? (La preghiera è domanda. Se non si domanda, è perchè ci si ritiene autosufficienti). La domanda sarebbe: Innamorami di te! Quale sarebbe la risposta del padre al figlio?  "Sono innamorato di te!" . Il padre  dice al figlio  di essere interessato alla relazione. Il figlio coglie l'interesse del padre (non si tratta di interesse economico o di calcolo utilitaristico) per la propria vita: per questo diviene capace di rispondere al dono con il dono.

La bruttezza ha la possibilità di essere trasformata in bellezza?

Un pittore francese del secolo scorso, G. Rouault , ha dipinto corpi straziati, deformati; ma essendo credente ha voluto mostrare che la bruttezza può esprimere pietà, e non soltanto repulsione. Il corpo straziato  trova nel Cristo sofferente un senso.  Il pittore credente trova nella bruttezza un volgersi dello sguardo alla pietà. La cura di ciò che è brutto da vedere e da accettare la si trova nella pietà. Nella stessa prospettiva,  anche l'anima straziata dall'abbandono, dall'ingratitudine, dal disprezzo di coloro che sembrano essere i conquistatori felici della vita, trova nella pietà (la compassione) una sorta di bellezza misteriosa. La croce di Gesù Signore è stata, nel corso dei secoli, per alcuni disprezzo, per altri esperienza di compassione e di riscatto. Rouault compì da pittore un percorso contro corrente: volendo trovare un modo tutto personale per esprimere la sua arte, dovette superare la prova dell'incomprensione anche da parte dei credenti. Un prete gli consigliò di dipingere quadri che potesse vendere. Questo consiglio scandalizzò il pittore, che continuò a seguire la propria ispirazione, ma conobbe infine, anche se dopo molti anni, il riconoscimento della propria arte. Un'esperienza di bruttezza trasformata in bellezza! 

                      don Carmelo Guarini                              


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