mercoledì 21 agosto 2024

La formazione vale ancora?

 Il punto di partenza è sempre la propria esperienza. C'è ancora bisogno di formazione, dal momento che ognuno sembra preferire essere autodidatta, ossia il costruttore di se stesso?

E' cambiato il come formarsi e formare: non bastano la curiosità e il coraggio, servono soprattutto il confronto e l'incontro, ossia lo sviluppo delle relazioni.

Si può correggere anche un grande filosofo? Si può provare! N. Berdiaev ha lasciato scritto nella sua Autobiografia spirituale: "Kant è un filosofo molto cristiano, più cristiano di Tommaso d'Aquino. La filosofia cristiana è la filosofia del soggetto e non dell'oggetto, dell'io e non del mondo ...". (p. 105)

Ciò che Berdiaev non aveva colto in Kant è il pelagianesimo. Agostino aveva mostrato non solo in astratto ma per la sua stessa esperienza che la Grazia mostra la necessità della relazione dell'Io con Dio. Senza il dono di Dio, l'uomo rimane nel vuoto, gli viene a mancare la relazione essenziale di cui ha bisogno la sua esistenza. La filosofia cristiana è la la filosofia della relazione tra Dio e l'Io.  Difatti il primo mistero della fede cristiana, Dio Uno e Trino, rivela che il Padre non può esistere senza il Figlio, ed il Figlio senza il Padre, ma il loro essere e continuare ad esistere è amore reciproco; lo Spirito Santo è un'altra Persona grazie al fatto che in Lui Il Padre e il Figlio sono Uno, pur rimanendo distente come Persone.

Il distacco è la virtù più grande, diceva Meister Eckhart. Ma basta il distacco per progredire nell'amore e nella comunione? Non basta!

La povertà è il distacco dalle cose.

L'obbedienza è il distacco dell'IO.

La castità è il distacco dalle persone. 

Il distacco valorizza la solitudine, è in essa che il distacco si sviluppa. Ancora: il distacco elimina gli appoggi e le stampelle dell'esistenza. Ma, per vivere l'amore e la comunione , per sviluppare l'esistenza, occorre reimparare ogni giorno ad amare, ossia continuare a donare a fondo perduto. Il dono materiale è il più facile.  Il dono spirituale è più complesso: "Essere perfetti come il Padre" richiede il superamento del perfezionismo (l'atteggiamento pelagiano), lasciare andare (Verlassenheit) il proprio progetto per seguire il disegno di Dio. 

Se il sacramento non diventa vissuto, rimane un rito. L'Eucarestia deve far crescere l'amore e la comunione tra le persone; se ciò non avviene, rimane rito inefficace. Il sacramento della penitenza deve portare luce al penitente; forse è stato abbandonato perchè non ci sono più confessori in grado di guidare e illuminare.

La formazione rimane ancora una necessità e un bisogno: da unidirezionale diviene scambio reciproco di doni.  Vita di relazione e di comunione: ciò che dono all'altro di luce viene dalla mia espereinza, ciò che l'altro dona a me di luce viene dalla sua esperienza.       Ci si forma reciprocamente: i figli imparano dai padri e i padri dai figli. Tutti in formazione, mai arrivati. Il discernimento è l'apertura più grande;  chiede che si spalanchino le braccia e il cuore , proprio come l'offerta di Gesù Signore sulla croce.

                                   don Carmelo Guarini



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