sabato 3 febbraio 2024

La decisione vitale e il distacco

 Il distacco rende impossibile la decisione vitale oppure ne mostra la trasparenza?

Il pensiero occidentale ha esibito a tal punto la potenza della ragione da cadere in un intellettualismo che si allontana sempre più dall'esistenza. Proprio nella prima metà del Novecento, Husserl (un filosofo) e Teilhard de Chardin (un teologo mistico) presentavano il "mondo della vita" come prioritario (sia ontologicamente, sia esistenzialmente) rispetto al "mondo della scienza". Ma è nel confronto col buddismo e la spiritualità orientale che il pensiero occidentale può riconoscere l'incompiutezza di un intelletto che non vive sino in fondo la realtà esistenziale.

Si può riguadagnare la teoria (contemplazione) attraverso l'esperienza (unificando interiore ed esteriore).  Diceva il maestro zen al filosofo E Herrigel, che stava imparando il tiro con l'arco : "La vera arte è senza scopo, senza intenzione. Una volontà troppo volitiva le è di ostacolo. " Quale sarebbe allora la giusta attesa? "Staccandosi da se stesso, lasciandosi dietro tanto decisamente se stesso e tutto ciò che è suo, che di lei non rimanga altro che una tensione, senza intenzione." Cos'è il distacco dall'io? E' la non-affermazione dell'io. Il maestro zen spiegava al suo allievo, intento a inparare il tiro con l'arco,  il giusto rapporto, l'atteggiamento spirituale tra l'io personale ed il mondo : " Dei colpi cattivi non deve irritarsi, questo lo sa da un pezzo. Impari anche a non rallegrasi di quelli buoni. Lei deve liberarsi dall'altalena del piacere e del diaspiacere. Deve imparare a starsene al di sopra con distacco e indifferenza ..." ( E. Herrigel lo zen e il tiro con l'arco, p. 82)

Louis Althusser (il filosofo marxista autore del Per Marx) confessava a Jean Guitton di essere un filosofo dogmatico, come Spinoza ed Hegel, dogmatici perciò efficaci.  (J. Guitton, Il mio secolo - la mia vita).   Ma si può fare ricorso alla dogmatica per essere efficaci?  E  si può fare ricorso alla morale, per essere efficaci?  Teresa di Lisieux la pensava diversamente : dopo secoli di controversia tra il giansenismo e il quietismo, tra giansenismo e molinismo, ecco il colpo di genio del dottore dell'amore, ossia trasformare la fatica dell'esercizio virtuoso in un gioco. "Lo sorzo senza sforzo" è l'equivalente dell'abbandono : assomiglia più al gioco che alla fatica, o meglio questa fatica è affrontata come un gioco. (J. Guitton , Il genio di Teresa di Lisieux). Per i giansenisti,  la volontà che lotta si sottopone ad uno sforzo che molto spesso soccombe proprio sotto il peso dell'intenzione e della tensione prolungata. Nell'abbandono, un gioco "sforzo senza sforzo", l'efficacia dell'azione è assicurata non dall'io ma dall'Altro, che dona a colui che pratica il distacco.

L'esperienza mistica rivaluta la teologia mistica e le ridona quella dignità spirituale che l'ascetica scolastica le aveva tolto. Il buddismo e la spiritualità asiatica ricordano al pensiero occidentale che la realtà e l'esistenza non possono essere ignorate da una ragione che ha la presunzione di dire tutta la verità, in verità  nascondendosi dietro  tante menzogne.        IL DECIDERE SU UNA QUESTIONE VITALE DIPENDE DAL PENSIERO E DALLA PREGHIERA : "dal pensiero nel prevedibile, dalla preghiera nell'imprevedibile" (come affremava J Guitton in Il secolo che verrà).

                              don Carmelo Guarini


1 commento:

  1. L'ambiente divino, lo scritto di T. De Chardin pubblicato nel 1934, ma finito di scrivere in Cina, a Tientsin tra il 1926 e il 1927, mostra il primato della vita dello spirito sulla scienza positivista : quì si coglie la dinamica tra attachement e detachement, il valore dell'azione e la divinizzazione delle passività, ...
    Questo scritto precede Il fenomeno umano, pubblicato postumo nel 1955.

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