giovedì 1 febbraio 2024

La decisione vitale e la sequela

 Nachfolge  di Dietrich Bonoeffer pone la realizzazione del cristiano nel duplice movimento della chiamata e della sequela. L'espressione di Gesù Signore "Folge mir" (Seguimi) è il primo movimento, ossia la chiamata, alla quale deve seguire il secondo movimento "Eccomi", ossia la sequela.

Le lezioni di Bonhoeffer sulla "sequela" erano dirette ai futuri pastori della chiesa evangelica: proprio nel momento in cui la chiesa sembrava   finire sotto l'oppressione dello stato nazista, il teologo che segue Gesù Signore indica nella croce e nell'ubbidienza al Vangelo e alle beatitudini, cuore del Vangelo, la fedeltà al battesimo e alla comunione dei santi. L'io non si realizza se non divenendo un altro Cristo. L'io non esiste più come individuo isolato; è persona perchè relazione anzitutto con Cristo. Questo è il senso di persona stabilito dai padri della chiesa: ypostasis (relazione), non prosopon (maschera). Riprendere filologicamnete il linguaggio della tradizione teologica non significa soltanto preservare la verità del dono divino; di più occorre fare, ossia tradurre nel linguaggio moderno, ermeneuticamente ed epistemologicamente, la verità che non cambia. Gesù Signore ha detto di sè : "Io sono la via, la verità, la vita". Una vita che non muore, una verità che non cambia, una via che non finisce  nel tempo della storia.

La sequela è una decisione vitale (Beschliess im Leben) che risponde alla questione vitale (Sitz im Leben) che Gesù Signore pone in ogni chiamata. "Cosa stati cercando? In quale situazione ti sei cacciato? O sono stati altri a metterti  in quella situazione che ora senti come un vicolo cieco?": nella chiamata, Gesù Signore invita a "mettere ordine nella propria vita" !  Prima di fare elezione (eligir è il termine che Ignazio di Loyola utilizza per indicare il discernimento), occorre fare un primo passo, ossia rattristarsi (tristar) per il disordine nella propria vita. Questo tristar della prima settimana di esercizi è diverso dal rattristrarsi (tristar) con Gesù Signore partecipando alla sua passione e croce, della terza settimana degli esercizi. Ma la decisione vitale alla chiamata di Gesù Signore alla sua sequela implica un volere far  vivere  non il proprio io individualistico, ma la relazione stretta con la persona di Cristo. Il che significa che la fine della chiesa di Stato (lì Bonhoeffer richiama la riflessione di Kierkegaard) è la nuova opportunità per scoprire il "corpo di Cristo", la "sanctorum communio" che è il legame invisibile della comunità visibile.

L'Io creatore di se stesso è un'idea catastrofica della Modernità. Se  l'io non è posto di fronte alla sua situazione vitale (il Sitz im Leben), non può mettere in atto la decisione vitale (Beschliess im Leben). Non si tratta di inventare, ma di scoprire! Da soli non si trova la propria via; è lo Spirito Santo che valorizza il talento donando un carisma. Un talento senza carisma lo si riconosce dall'esibizionismo. Il talento che si esprime attraverso il dono carismatico dello Spirito non sente il bisogno di dare spettacolo di sè. Gli basta la sequela, che lo fa sentire persona ("Non più io vivo, ma Cristo vive in me") realizzata!

                                          don Carmelo Guarini


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