sabato 10 febbraio 2024

Lo scoglio e la bassa marea

 "Non è lo scoglio a provocare la bassa marea; piuttosto è la bassa marea a lasciar apparire lo scoglio."   La violenza, l'aggressività, la guerra  all'esterno, il vuoto esistenziale all'interno: tutto questo è soltanto lo scoglio che emerge.  La bassa marea è la nevrosi epocale, che non è stata diagnosticata correttamente: la diffusione di droga, alcool, corruzione e mafie, ecc. sono tentativi messi in atto per dire che la colpa è dello scoglio, non della bassa marea che ha fatto emergere il marciume sociale, politico, economico.

Una psicoterapeuta ha raccontato questo episodio riguardante tre gruppi di giovani in campeggio: le gare sportive, invece di unire, alimentavano la reciproca  aggressività. "Una sola volta tra i giovani la carica di aggressività fu spazzata via. Ciò avvenne quando tutti insieme dovettero spingere il carro che trasportava i viveri e che si era arenato in un terreno paludoso. La sfiancante ,  eppure così significativa dedizione ad un compito, aveva letteralmente fatto dimenticare ai giovani  la loro aggressività."

Se la nevrosi della nostra epoca è il vuoto interiore, cosa troviamo all'esterno? Un investimento sbagliato: uso di droghe, un tuffo spasmodico nell'attivismo e nel lavoro, il divertimento per allontanare la noia e la nevrosi del tempo libero, ... Risultato: un aumento di aggressività nelle relazioni, un legame puramente folkloristico con le tradizioni dopo aver abbandonato l'essenziale. Certo, il regno dell'autorità è finito; ora è il regno dell'influenza.   Il presente è oltremodo pericoloso: si può  finire con il cervello sotto l'influenza di chi sa fare meglio il pagliaccio o di chi vende una merce fortemente inquinata; ciò può rivelarsi davvero catastrofico!

Scriveva Victor Frankl nel 1977: "Ogni epoca ha la sua nevrosi ed ogni epoca necessita di una psicoterapia.   In realtà noi oggi non siamo più confrontati, come ai tempi di Freud, con una frustrazione sessuale, quanto piuttosto con una frustrazione esistenziale. Ed il paziente tipico dei nostri giorni non soffre tanto di un complesso d'inferiorità, come all'epoca di Adler, ma di un abissale sentimento d'insignificanza, intimamente connesso ad un senso di vuoto interiore. Ecco perchè parlo di vuoto esistenziale." A conferma di ciò, oggi notiamo un'inflazione della sessualità ed un accentuato narcisismo (piuttosto che mancanza di autostima).

Il processo di disumanizzazione è cresciuto, nei primi decenni di questo secolo e del nuovo millennio.  Quello che la psicologia umanistica, 50 anni fa, aveva iniziato (non solo Victor Frankl, ma anche Carl Rogers con in gruppi d'incontro negli Stati Uniti) risulta molto attuale ancora oggi. Trovare se stessi e il proprio mondo interiore da una parte; dall'altra coltivare le relazioni al di là della momentanea soddisfazione narcisista. Ecco il lavoro più importante che ci attende!

                                       don Carmelo Guarini

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